TUTTA LA VERITÀ SU ALICE

Ecco le due verità definitive, assolute e indiscutibili su Alice Franklin. È andata a letto con due ragazzi nella stessa sera: Brandon Fitzsimmons (il celebre e amato quarterback della scuola) e Tommy Craym (il ragazzo del college). E per colpa di Alice, Brandon è morto in un incidente stradale. Alice è bella, ha i capelli corti e le labbra color lampone. Si veste bene, porta diversi orecchini su entrambe le orecchie e mette lo smalto alle unghie dei piedi anche a febbraio. Ma da quando è andata a letto con due ragazzi e uno dei due è morto, nella piccola cittadina di Healy in Texas, non si fa che parlar male di lei. Perché “la miglior cosa da fare durante il fine settimana, se hai meno di vent’anni, è andare al fast food, portare delle birre e passare il tempo nel parcheggio della Healy High a sparare merda sulle persone”. La popolarità è tutto, in caso contrario sei solo uno sfigato da emarginare o, peggio, disprezzare. E allora tutti contro Alice: madre single, padre assente e troppi fidanzati. Il perfetto luogo comune. Lo dice Elaine, l’invidiosa reginetta della scuola, che va con la madre alle riunioni della Weight Watchers per perdere peso; lo dice Kelsie, l’ex-migliore amica ossessionata dai giudizi; lo dice Josh, il migliore amico di Brandon. Ma è davvero così? Perché intanto Alice soffre, smette di vestirsi bene, si nasconde dentro grosse felpe e tira su il cappuccio, non ride più, non esce più e inizia ad andare male a scuola…
Con un linguaggio senza virtuosismi e vicino al parlato, Jennifer Mathieu racconta una storia contemporanea affrontando il tema del bullismo e dello slut-shaming (“onta della sgualdrina”). Attraverso gli occhi di cinque ragazzi liceali rivela la fragilità e la violenza dell’età più difficile, quando le bugie diventano un alibi per proteggere se stessi a prescindere dalle conseguenze. Quando la dolcezza dell’immaturità si trasforma in affettività distorta e pericolosa. La Mathieu lascia ad Alice la parola solo nell’ultimo capitolo, ed è proprio grazie all’assenza del suo punto di vista che il lettore entra a far parte della comunità di Healy: sente i pettegolezzi, legge gli insulti, inizia a farsi domande. E si accorge di quanto gli adulti siano poco preparati e superficiali nel confrontarsi con l’età adolescenziale. Scuola compresa. Unico grande limite nel descrivere un argomento così complesso è la mancanza di riferimenti al cyberbullismo e al mondo dei social media che avrebbe reso la storia più completa e attuale. Perché Tutta la verità su Alice affronta un tema ancora scomodo e proprio per questo andrebbe letto e discusso insieme ai ragazzi.
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